Arcelor Mittal South Africa ha annunciato la cessazione della produzione di acciai lunghi entro la fine di gennaio, determinando un impatto significativo sul mercato e sull’occupazione, con circa 3.500 posti di lavoro coinvolti tra diretti e indiretti. La decisione, motivata dal deterioramento del mercato siderurgico e dall’aumento delle importazioni di acciaio cinese a basso costo, ha portato il titolo della società a crollare del 28% alla Borsa di Johannesburg.
Il gruppo ha evidenziato le difficoltà legate ai costi elevati di energia e logistica, al calo della domanda e all’eccesso di capacità produttiva a livello globale e locale. Nonostante il supporto del governo sudafricano e di altri stakeholder, le misure adottate non sono state sufficienti a garantire la sostenibilità del comparto. L’azienda ha dunque deciso di interrompere l’attività nei prodotti lunghi per preservare la redditività delle restanti operazioni, che saranno sottoposte a un’ampia ristrutturazione.
L’impatto finanziario della chiusura comporterà oneri per 2,7 miliardi di rand e un peggioramento dei risultati al 31 dicembre 2024, con una perdita per azione stimata tra 5,48 e 6,21 rand, rispetto ai 3,52 rand dell’anno precedente. Secondo i dati aziendali, dal 2018 le importazioni di acciaio in Sudafrica sono aumentate del 50%, mentre le esportazioni sono diminuite del 40%, aggravando la crisi del settore.
Arcelor Mittal South Africa ha sottolineato che la siderurgia del paese sta affrontando la sfida più critica dalla crisi finanziaria del 2008-2009 e ha espresso fiducia nella possibilità di ristrutturare con successo le attività rimanenti per renderle competitive e sostenibili nel lungo termine.
fonte: ilsole24ore.com