Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo, Romania, Slovacchia e Spagna hanno sottoscritto a Parigi un non-paper volto a rafforzare la competitività della siderurgia europea, settore strategico in crisi a causa del calo della produzione e della crescente concorrenza internazionale. Il documento delinea un piano d’azione per tutelare la produzione di acciaio in Europa e affrontare le sfide globali.
L’iniziativa si inserisce nel contesto di altre misure, tra cui la revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM), promossa dall’Italia con il supporto di Austria, Bulgaria, Polonia, Grecia e Cipro, per proteggere le industrie ad alta intensità energetica.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, firmatario per l’Italia, ha ribadito la centralità della siderurgia per l’industria europea, sottolineando la necessità di preservare la capacità produttiva per garantire l’autonomia strategica del continente. Il Ministero ha inoltre evidenziato come la crisi del settore automobilistico stia aggravando ulteriormente la domanda di acciaio, rendendo indispensabile un intervento strutturale a livello europeo.
In vista del dialogo strategico sulla siderurgia che la Commissione Europea avvierà a marzo, il documento sollecita una politica commerciale più assertiva, con misure di difesa contro la concorrenza sleale e il contenimento della sovraccapacità globale. I firmatari propongono, inoltre, il mantenimento dei rottami ferrosi in Europa per favorire la produzione di acciaio green e l’introduzione di incentivi per stimolare la domanda interna.
Infine, il non-paper chiede alla Commissione Europea di individuare risorse adeguate per sostenere la decarbonizzazione del settore e promuovere un mercato europeo dell’acciaio verde, in linea con il Clean Industrial Deal e il futuro Industrial Decarbonisation Accelerator Act.