L’Italia, insieme ad Austria, Bulgaria e Polonia, ha presentato alla Commissione Europea un “non-paper” per la revisione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM). L’iniziativa mira a garantire la competitività dell’industria europea, sostenere la transizione green e contrastare la delocalizzazione.
Principali proposte:
- Anticipazione al 2025 delle clausole di revisione del CBAM, prima dell’entrata in vigore definitiva nel 2026.
- Semplificazione degli oneri amministrativi per le imprese.
- Rafforzamento delle misure contro il carbon leakage e il dumping.
- Esclusione delle emissioni indirette se ciò comportasse un aumento dei costi per l’energia decarbonizzata.
- Tutela degli esportatori europei, garantendo condizioni di parità con i mercati esteri privi di sistemi di tassazione delle emissioni paragonabili all’ETS europeo.
- Possibile rinvio del phase-out delle quote gratuite ETS, in base ai risultati della revisione.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito l’impegno dell’Italia nel tutelare il settore industriale, in particolare la siderurgia, che rischia di essere penalizzata dalla progressiva eliminazione delle quote gratuite di emissione dal 2026.
Questa iniziativa si inserisce nella strategia nazionale per il rilancio dei poli siderurgici di Taranto, Terni, Piombino e Acciaierie del Nord, valorizzando il modello italiano, che produce l’85% dell’acciaio tramite elettroforni e materiali riciclati, rispetto a una media europea inferiore al 50%.
fonte: mimit.gov.it